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Nessun luogo è lontano

Author: Radio 24

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Storie, notizie, analisi, per raccontare ogni giorno tutto ciò che accade fuori dai confini italiani. Fatti apparentemente lontani che ci riguardano sempre di più, quotidianamente. Dopo un anno di reportage, Giampaolo Musumeci posa lo zaino, accende il microfono e accoglie reporter, fotografi, analisti, i più autorevoli a livello internazionale.

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«Dobbiamo costruire l'Europa di oggi e del domani»: con queste parole Mario Draghi porta l'attenzione sulla necessità di riforme che rendano l'Europa capace di affrontare le nuove sfide, come le guerre in Ucraina e in Medio Oriente e la rinnovata rivalità per il potere. Sarà in grado l'Unione europea di adattarsi ai tempi? E quali cambiamenti saranno necessari? Lo chiediamo a Michele Marchi, docente di Storia contemporanea all'Università di Bologna, e a Paolo Magri, vicedirettore esecutivo di Ispi e curatore, insieme ad Alessandro Colombo, del volume "L'Europa nell'età dell'insicurezza" (Mondadori).
Da una parte i russi che guadagnano terreno in Ucraina, dall'altra Israele che prepara la contromossa rispetto all'attacco dell'Iran. L'Europa assiste a questi due conflitti senza avere un peso diplomatico importante nel dibattito internazionale. Ne parliamo con Nello Del Gatto, nostro collaboratore a Gerusalemme, Davide Maria De Luca, giornalista ora a Kostjantynivka, Yevheniya Kravchuk, parlamentare ucraina, Olena Shapoval, portavoce dell'amministrazione militare regionale di Kharkiv.
Il 15 aprile del 2023, un anno fa, l’esercito regolare del Sudan e il gruppo paramilitare Rapid Support Forces iniziarono a scontrarsi nella capitale Khartoum. Negli ultimi dodici mesi quei combattimenti si sono trasformati in una sanguinosa guerra civile che coinvolge gran parte del territorio del Sudan, il terzo paese più grande del Continente africano e uno dei più poveri al mondo. Ne parliamo con Irene Panozzo, giornalista esperta di Sudan, e con Alberto Magnani del Sole 24Ore.
L'attacco dell'Iran direttamente su suolo israeliano, prontamente neutralizzato grazie al sistema Iron Dome, ha lasciato il mondo intero col fiato sospeso. Ci sarà una risposta di Israele? E se sì, questo segnerà l'allargamento definitivo del conflitto in Medio Oriente? Ne parliamo con Pejman Abdolmohammadi, docente di Storia e Politica del Medio Oriente all'Università di Trento, Pietro Batacchi, direttore di Rivista Italiana Difesa, Efraim Inbar, presidente del Jerusalem Institute for Strategy and Security, e con Mohammad Dawood Irfan, docente di Scienze politiche e strategiche all’Università Ferdowsi di Mashaad, in Iran.
E' massima allerta in Israele per un possibile attacco dell'Iran. Dopo l'attacco da parte di Israele al consolato iraniano a Damasco, il rischio che si acuiscano le tensioni in Medio Oriente sembra più concreto. Lo chiediamo a Pejman Abdolmohammadi, docente di Storia e Politica del Medio Oriente all'Università di Trento, e a Lorenzo Trombetta, corrispondente Ansa da Beirut e analista per Limes.  
L'anno scorso sono arrivate all’Unione Europea 1,14 milioni di domande di protezione internazionale. 380.000 sono stati gli arrivi irregolari - il numero più alto dal 2016 - la metà dei quali attraverso la rotta del Mediterraneo centrale. Nell'ultimo trimestre del 2023, dei 105.00 cittadini extracomunitari a cui è stato ordinato di lasciare l’Unione Europea, solo 28.900 sono stati rimandati indietro. Potrà il nuovo Patto europeo su immigrazione e asilo risolvere tutti i problemi derivanti da questi numeri?Ne discutiamo con Beda Romano, corrispondente del Sole24Ore da Bruxelles, Chiara Favilli, docente di diritto dell'Unione Europea all'Università di Firenze, Valentina Brinis, Advocacy Officer di Open Arms Italia, Bianca Benvenuti, responsabile affari umanitari di Medici Senza Frontiere e Tamas Bodoky, direttore di Atlatszo, portale e magazine di inchiesta ungherese.
Fa sentire instancabile e invincibile: che si voglia ballare per ore o compiere una spietata azione criminale, il principio attivo è sempre quello. Si tratta del captagon, un'anfetamina chiamata anche "la droga dell'ISIS". Con noi Tarek Ali Ahmad, capo dell'Unità di ricerca e studi di Arab News, il quale ha curato l'inchiesta fatta dal giornale saudita sul captagon "The Kingdom vs Captagon: inside Saudi Arabia's war against the drug destroying lives across the Arab world", Andrew Cunningham, analista esperto di traffici di captagon e anfetamine dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction - EMCDDA) con sede a Lisbona, Antonino Occhiuto, analista e ricercatore presso Gulf State Analytics, esperto dei Paesi del Golfo, e il Colonnello Claudio Molinari, della Guardia di Finanza, comandante del nucleo di polizia economico-finanziaria di Salerno.
Con un occhio anche agli equilibri nell'Indo-Pacifico, il presidente Joe Biden sta cercando di ravvivare l'interesse per il piano di costruzione della prima ferrovia ad alta velocità negli Stati Uniti, utilizzando i treni proiettile giapponesi. Ne parliamo con Guido Alberto Casanova,  analista Ispi, esperto di Cina, Corea del Sud e Giappone, e con Matteo Piasentini, docente alla University of the Philippines.
Secondo diverse fonti del quotidiano “Washington Post”, Donald Trump avrebbe un piano infallibile per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina: riconoscere alla Russia la Crimea e le regioni russofone orientali dell’Ucraina già occupate dalle forze di Mosca. Ne parliamo con Roberto Menotti, vice direttore di Aspenia.
Quelli in Ucraina e Gaza sono due conflitti che non hanno nulla in comune ma che mostrano le complesse dinamiche degli interessi, delle alleanze, delle influenze delle grandi potenze. Ne parliamo con Vittorio Emanuele Parsi, professore di Relazioni internazionali e Studi strategici all’Università Cattolica di Milano, e con Alessandro Marrone, responsabile del programma ‘Difesa’ di IAI, l’Istituto Affari Internazionali.
La Nato, che oggi compie 75 anni, «è l'alleanza più di successo della storia». Sono le parole del segretario generale Jens Stoltenberg che a Bruxelles ha ribadito la necessità di avvantaggiare gli interessi di sicurezza comuni proponendo la creazione di un fondo da 100 miliardi in cinque anni a favore dell'Ucraina. Ne parliamo con Beda Romano, corrispondente de Il Sole 24Ore a Bruxelles, e con Alessandro Minuto Rizzo, presidente della Nato Defence College Foundation.
Mentre Taiwan affronta le conseguenze di un violento terremoto di magnitudo 7.4, durante una conversazione telefonica Xi Jinping ribadisce al presidente americano Biden che la questione di Taiwan rappresenta la prima linea rossa da non oltrepassare nelle relazioni fra i due Paesi. I due leader hanno discusso anche di guerra in Ucraina, cooperazione contro il traffico di droghe, di rischi legati all'AI e di cambiamento climatico. Ne parliamo con Lorenzo Lamperti, cofondatore di China files, e con Alessandra Colarizi, sinologa, direttrice editoriale di China Files, ha scritto il libro “Africa Rossa. Il modello cinese e il Continente del futuro  (L’Asino D’Oro edizioni).
Il clamoroso attacco del primo aprile contro una sede consolare iraniana, poi attribuito a Israele, fa temere un allargamento del conflitto in Medio Oriente. Ne parliamo con Pejman Abdolmohammadi, docente di Storia e Politica del Medio Oriente all'università di Trento, e con Efraim Inbar, ex militare, direttore del Jerusalem Institute for Strategic Studies.
Dalla produzione alla vendita, passando per la distribuzione: la cocaina rappresenta un mercato molto florido che ha aumentato la propria redditività dopo l'epidemia di Covid. Ne parliamo con Anna Sergi, professoressa di Criminologia all'Università di Essex, Angela Me, direttrice del United Nations Office for Drug and Crime di Vienna, Valentina Barile, giornalista esperta di America Latina, e con Vincenzo Musacchio, criminologo forense e investigativo.
Perù, Bolivia e Colombia ne sono i maggiori produttori mondiali. Stiamo parlando della Cannabis che, nell'Unione europea, è la droga in assoluto più consumata con 22,6 milioni di consumatori all'anno. Ne parliamo con Tim Surmont, analista dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, e Marco Rossi, docente di Economia politica all'Università La Sapienza di Roma.
Una vasta campagna di spionaggio informatico cinese avrebbe colpito diversi legislatori, accademici, giornalisti e aziende del Regno Unito, degli Stati Uniti e della Nuova Zelanda. Per la Cina e gli Stati Uniti sarebbe l'ennesimo episodio di "furto di informazioni" nell'ambito di una relazione complessa che vede le due potenze competere in maniera serrata specie nel campo dei microchip. Ne parliamo con Giulia Pompili della redazione esteri del Foglio, Alessandro Aresu, autore di “Il Dominio del XXI Secolo - Cina, Stati Uniti e la Guerra invisibile sulla tecnologia” (Feltrinelli), e con Lorenzo Termine, docente di Relazioni internazionali presso l'Università degli Studi Internazionali di Roma (UNINT) e l'American University of Rome.
Una salva di almeno 30 razzi è stata lanciata dal Libano verso la città di Kiryat Shmona, nel nord di Israele. L'attacco - hanno riferito i media - è stato rivendicato da Hezbollah dopo che Israele la scorsa notte aveva colpito e ucciso oltre confine un "importante operativo" di 'Jamaa Islamyia', organizzazione militare libanese legata ad Hamas. Ne parliamo con Lorenzo Trombetta, corrispondente Ansa da Beirut, Yara Abi Akl, giornalista di L’Orient Le Jour, Gil Hoffman, lavorava per il Jerusalem Post, Ariel David, giornalista di Haaretz.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato ieri una risoluzione che chiede un «cessate il fuoco immediato per il mese del Ramadan» e «il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi». Per la prima volta gli Stati Uniti si sono astenuti dal votare rimarcando il non allineamento totale e incondizionato con la posizione di Israele. Ne parliamo con Paolo Palchetti, docente di Diritto internazionale all’Università di Macerata e alla Sorbona di Parigi, e con Mario Del Pero, docente di Storia internazionale a SciencesPo.
Vladimir Putin è stato chiaro. Catturati gli esecutori, occorre trovare il mandante. Che secondo il presidente russo, nonostante le rivendicazioni dell'Isis, potrebbe essere l'Ucraina. Ne parliamo con Riccardo Ricci, giornalista freelance a Mosca, e Claudio Bertolotti, direttore di Start Insight.
Dalla produzione alla vendita, passando per la distribuzione: la cocaina rappresenta un mercato molto florido che ha aumentato la propria redditività dopo l'epidemia di Covid. Ne parliamo con Anna Sergi, professoressa di Criminologia all'Università di Essex, Angela Me, direttrice del United Nations Office for Drug and Crime di Vienna, Valentina Barile, giornalista esperta di America Latina, e con Vincenzo Musacchio, criminologo forense e investigativo.
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Comments (7)

Roberto Bona

Cina figli

Jun 1st
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Roberto Bona

libertà

Mar 8th
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Roberto Bona

diritto internazionale

Feb 26th
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Roberto Bona

molto interessante definizione di terrorismo

Feb 9th
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Stefano

Mi perdoni ma se non aggiunge una sintesi degli argomenti in cartellone, e una scaletta tematica a me resta difficile capire di cosa parlerà un podcast, salvo ascoltarlo.

Oct 15th
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Hornet

il programma migliore in assoluto

Oct 9th
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Agata Viola

la via franchigena

Jul 31st
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