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Author: Monstrumana

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Un podcast a due voci sui "mostri umani" nella letteratura. Di Gaetano Pagano e Francesca Giro.
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13 Episodes
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In questa puntata incontriamo una delle più antiche creature dell’immaginario mostruoso: la sirena. E lo facciamo in particolare addentrandoci nel romanzo di Laura Pugno intitolato proprio ‘Sirene’, in cui l’umanità ha dovuto trovare riparo nel mondo sottomarino per scappare da un’epidemia. Nelle profondità del mare, gli umani hanno scoperto le ferine e voraci sirene e le hanno sottomesse creando un sistema di sfruttamento sia a livello sessuale che alimentare. Applicando i nostri parametri d’interpretazione del mostruoso a Sirene, vediamo sovrapporsi tre elementi fondamentali: l’animale, la donna e il mostro. Riflettiamo allora sulla concezione di animale come mostro e della donna come mostro nella nostra cultura patriarcale e specista.
Nel cuore di una rigogliosa isola tra le coste nordafricane e quelle italiane, vive in quasiperfetta solitudine Calibano, una creatura a metà tra un uomo ed un pesce. La penna diShakespeare lo dipinge come un selvaggio abbrutito, violento e maligno, capace dimacchiarsi dei crimini più efferati. Ma chi è davvero? Calibano è un mostro colonizzato, un soggetto invaso e schiavizzato, che con l'arrivo di Prospero è stato violentemente privato della sua libertà, della sua terra e della sua identità. Con questa consapevolezza, Calibano si è fatto simbolo potentissimo per coloro che si sono riconosciuti nella sua esperienza e che hanno deciso di riappropriarsene. Attraverso le loro voci ci è possibile intraprendere un viaggio più che mai necessario tra questioni politiche, razziali, identitarie e linguistiche, capace di rivelare le violenze e storture dei sistemi di potere a cui non possiamo dirci estranei. Mai più che ora, con e attraverso Calibano, è bene ricordarsi della forza e della potenza rivoluzionaria dei mostri: non si sa mai quanto lontani potrebbero arrivare.
Dalla tragedia greca sino ai prodotti di Gianni Versace, passando per la penna di Shelley e il pennello di Caravaggio, Medusa è una delle icone inconfondibili della mitologia greca. Ne si conoscono i capelli serpentini e lo sguardo pietrificante, il furore, la pericolosità e l’angoscia che riesce a suscitare. In questa nuova puntata abbiamo esplorato alcune tappe cruciali nell’iterazione mostruosa di Medusa, aprendo sguardi diversissimi sulla sua figura così intrigante e cercando di comprenderne la natura intensa e distruttiva.Il nostro viaggio parte dalle origini mitologiche di Medusa, alla scoperta della sua genesi, dei suoi significati e dei valori del mondo che l’ha creata. Affideremo in seguito la Gorgone alle sapienti mani di Percy Shelley – che farà di lei una musa tragica ed irresistibile – per poi farla approdare tra le pagine di scrittrici ed intellettuali che ne comprendono fin troppo bene la collera e il dolore. La Medusa di questa puntata è tanto una pericolosa creatura quanto la vittima di un sistema inesorabilmente maschilista, tanto prigioniera degli eventi quanto padrona di sé stessa. La sua è una complessità senza soluzione, una feroce contraddizione che resiste ad ogni tentativo di addomesticazione.Medusa è furia invitta, giusta rabbia e sconfinata potenza. Venite a conoscerla, ma non dimenticate di temerla.
Impresso nella cultura pop e letteraria generale come emblema del dualismo, della follia, della dissociazione identitaria e in generale dell’eterna lotta tra bene e male, Gollum è in realtà una creatura spesso fraintesa e assai più complessa di ciò che sembra.
Interludio

Interludio

2022-05-2804:13

I mostri son tornati.
I fantasmi sono mostri? Se è vero che il mostro è, come diciamo sempre nella nostra sigla, un prodigio, se è vero che il termine monstrum ha a che fare col verbo "monere", da cui il suo significato di messaggio, di monito degli dei, di segnale che arriva all’umano da lontano, da uno spazio che umano non è; se il mostro è una metafora, se è qualcosa che costituisce un gancio tra un segno e un significato, tra un mondo e un altro; se il mostro è la sentinella che presiede i confini della fortezza del possibile, tra il mondo dei vivi e quello dei morti, se il mostro è rivelazione e conferma di qualcosa che è aldilà, allora ci sarà facile dire che il fantasma non solo rientra nell’ambito del mostruoso, ma addirittura che ne è la rappresentazione più fertile e fortunata. In questa puntata ci avventuriamo nella letteratura sui fantasmi, tentando di costruire un percorso a tappe. I fantasmi sono tanti. Non solo quelli che ci sono, ma soprattutto quelli che non ci sono. Sondare millenni di storie di fantasmi e raccoglierle in una sola puntata sarebbe stato impossibile. Speriamo che nessun fantasma si arrabbi.Buon ascolto!Bibliografia critica scelta:“Fantasmi nel Novecento”, Ferdinando Amigoni.“Spirit Photographs”, John Beattie.“The Monsters of the Mind. The Face of Evil in Myth, Literature and Contemporary Life”, Frank Cawson.“La Voix des Esprits: Ethnologie du spiritisme”, Christine Bergé.“Habitations of the Past”, Catherine Bernard.“Superpower: Heroes, Ghosts, and the Paranormal in American Culture”, Keith M. Booker.“Visitatori notturni”, Julia Briggs.“Il perturbante”, Sigmund Freud.“Incontrare i mostri. Variazioni sul tema nella letteratura e cultura inglese e angloamericana”, Maria Teresa Chialant (a cura di).“Due secoli di fantasmi. Case infestate, tavolo giranti, apparizioni, spiritisti, magnetizzatori e medium”. Simona Cigliana.“Monster Theory: Reading Culture”, Jeffrey Jerome Cohen (a cura di).“Fantasmi. Una storia di paura”, Lisa Morton.“Gli inquilini del piano di sopra. Case infestate nelle ghost stories” (introduzione a), Gabriele Scalessa (a cura di).“Storia degli spettri. Fantasmi, medium e case infestate fra scienza e letteratura”, Massimo Scotti.“Pagine infestate: I fantasmi e la tradizione fantastica del XX secolo”, Silvia Zangrandi.
Oggi il nostro podcast compie un anno, e per festeggiare andiamo al circo!In questa nuova puntata di Monstrumana ci addentriamo in quel fenomeno curioso e pieno di spunti di riflessione che è il freak show. Spettacolarizzare il diverso (e il patologico!) è una pratica antica: sovrani che invitano nei loro palazzi individui considerati bizzarri e anomali per intrattenimento, musei dedicati alle cosiddette "curiosità" in cui corpi deformi e non conformi diventano oggetto d'interesse morboso, spettacoli circensi dove le folle si radunano per assistere al sovrumano e ricavarne il meraviglioso. Tutto questo ci porta a discorsi legati all'identità, alla derisione come processo di definizione del sé, alla monetizzazione dei corpi ma anche alla libertà di usare il proprio corpo. Sul manifesto pubblicitario che riproduce Sophie Fevvers, la donna alata protagonista di "Notti al circo", romanzo del 1984 scritto da Angela Carter, compare la scritta: "is she fact or is she fiction?"Finzione e realtà. Di quel discorso complesso, frustrante e forse indefinibile che è il postmodernismo, questo irriducibile dualismo sembra essere una delle poche certezze. Il che fa sorridere, visto che parliamo di incertezza. Di cosa è vero e di cosa non lo è.In questa puntata affrontiamo i temi più disparati: dal ribaltamento delle fiabe al carnevalesco di Bakhtin, dalla storia dei freaks alla disabilità connessa al linguaggio, dal travestimento come ricerca dell'identità al panopticon e l'analisi del potere di Foucault."Il riso di un bambino è puro finché egli non ride di un clown".Buon ascolto.
Nel Pride Month, non potevamo che parlare di Lei. “Carmilla” di Joseph Sheridan LeFanu è la storia della vampira più importante della letteratura moderna, ed è la nostra prima she-monster. In un pittoresco castello situato tra le foreste della Stiria, a poca distanza da un villaggio abbandonato in cui si trovano le tombe dell’antica famiglia Karnstein, vivono una ragazza e suo padre. L’arrivo di una carrozza misteriosa avvolta dalla nebbia, guidata da cavalli che impazziscono alla vista di una croce di pietra, sconvolgerà le vite dei due. Progenitrice del ben più noto “Dracula” di Bram Stoker, Carmilla è considerata allo stesso tempo il risultato di una rielaborazione dei racconti della tradizione sui vampiri e il prototipo dei vampiri a venire. Carmilla è simbolo del lesbismo, della resistenza al sistema patriarcale. Eppure, è una storia scritta da un uomo dell’Ottocento, con tutte le implicazioni che ne derivano. Carmen Maria Machado, una delle scrittrici queer americane più note del momento, ha introdotto e commentato una recente edizione del libro, e ha optato per una visione radicale, mistificatoria, ma con un fine ben preciso, facendo storcere il naso ai puristi della critica. D’altronde, la resistenza è scomoda, oppure non è. In questa puntata affronteremo queste controversie e ci addentreremo nei numerosi temi di cui Carmilla è portatrice: dalla tradizione della leggenda del vampiro alla sensation fiction, dalle origini mitologiche di Carmilla alla sua simbologia, tra serpi, farfalle, streghe e dee; dalle interpretazioni cabalistiche e dal folklore irlandese fino al terrore dell’invecchiamento, dalle teorie medico-scientifiche sul contagio delle malattie infettive alla dottrina miasmatico-umorale. A farci compagnia per questa puntata, un’ospite speciale: Arianna Bonardi. Vi lasciamo un link ai suoi spazi sul web in fondo a questa descrizione. Per scaricare la puntata su qualsiasi dispositivo e ascoltarla in ogni momento, ecco il link a Spreaker: https://www.spreaker.com/show/monstrumana SEGUITECI ANCHE SU INSTAGRAM per tutti gli aggiornamenti: https://www.instagram.com/monstrumana/ Monstrumana su Spotify: https://open.spotify.com/show/7iCrcrwYnOOCFm5csjN5DR?si=v7YWtHIqRy6M9NbGpJjIqg Arianna: https://linktr.ee/ariannabonardi
Recluso nella cattedrale gotica di Notre-Dame, Quasimodo il campanaro diventa parte integrante di essa: cresce insieme a lei, si arrampica come una lucertola su ogni sua torre, le statue, i santi e i demoni sono suoi amici, le campane sono le sue figlie e hanno tutte un nome. Quasimodo, noto come il gobbo di Notre-Dame, fa della sua prigione il suo tempio, il suo santuario, un luogo di accettazione senza condizioni. Ambientato nella Parigi di fine Quattrocento, in un Medioevo cupo e pittoresco, in un mescolarsi suggestivo e carnevalesco di amore e morte, di sublime e grottesco, "Notre-Dame de Paris" di Victor Hugo è uno dei capolavori del Romanticismo. Deriso da tutti e sottomesso all'arcidiacono Frollo, il mostruoso e aggressivo Quasimodo ha in realtà un cuore buono ed è capace di sentimenti tanto profondi da compiere infine l'atto d'amore più straziante della letteratura. La puntata è dedicata a lui ma anche agli altri personaggi, ognuno con le proprie mostruosità: Esmeralda, la gitana, anche lei vittima della società, il morboso e diabolico Frollo e il vanesio e opportunista capitan Febo."Tutta la chiesa prendeva qualcosa di fantastico, disoprannaturale, di orribile; occhi e bocche si aprivano qua e là. Si sentivano abbaiare i cani; le serpi, i mostri di pietra che vegliano giorno e notte, con il collo teso e le fauci spalancate, intorno alla mostruosa cattedrale; e mentre la grossa campanacol suo rantolo chiamava i fedeli alla messa solenne di mezzanotte, sulla cupa facciata c'era diffusa un'aria tale che il grande portale sembrava voler divorare la folla, con il rosone chestava a guardare. E tutto questo era dovuto a Quasimodo. L'Egitto lo avrebbe preso per ildio di quel tempio; il Medioevo lo considerava il demone di esso; ne era l'anima. Al punto che, per quelli che sanno che Quasimodo è esistito, Notre-Dame è oggi deserta, inanimata, morta. Si avverte che qualcosa è scomparso. Questo corpo immenso è vuoto; è uno scheletro; lo spirito l'ha abbandonato."
"L'essere umano non è uno, ma veracemente due". Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde ci pone una domanda fondamentale: e se il mostro non fosse lì fuori, ma dentro di noi? In questa puntata, oltre ad entrare nella vita mirabolante di Robert Louis Stevenson, parliamo di repressione, di doppiezza, dell'annosa questione apparenza-realtà. Lo facciamo toccando temi come il patriarcato, la psicopatologia, ma anche la termodinamica e la germofobia. Pronti a guardare nello specchio?
Seconda tappa del nostro viaggio mostruoso. Difficilmente in letteratura (e in generale nella cultura) troverete termini più dispersivi e difficili da definire come 'queer' e 'gothic'. Ecco, pensate che "Dracula", romanzo dell'irlandese Bram Stoker, è entrambe le cose. Dracula è un mostro difficile. Alla sua immortalità si è legata curiosamente l'immortalità di un romanzo. Cosa c'è di tanto affascinante in lui? Forse, il punto è che Dracula ci ricorda quanto la realtà non sia mai univoca. Il punto forte di questa storia è che tutto è il contrario di tutto: il ruolo della donna e quello dell'uomo scivolano continuamente l'uno nell'altro abbattendo gli stereotipi, la scienza vacilla al cospetto dell'inspiegabile, e i vivi devono fare i conti coi morti; i non-morti. "The Dead Un-Dead" era il titolo originale del romanzo. Ma non c'è nulla di consolatorio in questi morti che non muoiono. Qui, i non-morti bevono sangue umano.
«Stringi sul tuo cuore la tua Mary. Forse, un giorno, anche lei avrà un padre».Spesso, il primo "altro" davanti al quale la vita ci mette è il genitore. O almeno, il concetto di genitore. Ed è un po' per questo che cominciamo l'avventura di Monstrumana con "Frankenstein, o il moderno Prometeo", considerato da molta critica l’ultimo vero e proprio Mito della Storia moderna. Dietro al racconto dello scienziato che crea un essere mostruoso assemblando pezzi di cadaveri, ci sono storie di umanità e di dolore che hanno molto da insegnarci. Chi era Mary Shelley, la brillante e tormentata autrice di questo romanzo immortale? Cosa abbiamo a che fare noi con uno studioso di arti profane? E cosa c'è di noi nella Creatura, che forse erroneamente chiamiamo "mostro"? Non è curioso che molte persone pensino che Frankenstein sia il nome della Creatura e non dello scienziato che le ha dato vita? Se non ci fosse stata l'eruzione del Tambora nel 1815, questa storia sarebbe mai stata scritta? Per rispondere a queste e ad altre domande, affronteremo i temi più disparati: genitorialità, fisiognomica, invidia del grembo, bruttezza, differenza di genere, tormenti creativi, strumentalizzazione politica e bioetica.Seguiteci anche su Instagram: https://www.instagram.com/monstrumana/
Ecco il trailer di Monstrumana, un podcast a due voci sui mostri umani della letteratura, di Gaetano Pagano e Francesca Giro. Seguiteci anche su Instagram: https://www.instagram.com/monstrumana/
Comments (1)

RAFFAELLA GAGLIARDI

Complimenti! Grazie a un suggerimento di Ilenia Zodiaco ho scoperto un podcast bello e ben fatto come pochi.

Dec 17th
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