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Species Unite


“If we march into that village and we start trying to persecute people for using poison, something that's very illegal, nobody's going to talk to us. We're not going to find out where the poison came from. We're not going to be able to shut anything down. We should take the approach that people are using poison because they're desperate, because they see no other alternative.” – Andrew Stein Andrew Stein is a wildlife ecologist who spent the past 25 years studying human carnivore conflict from African wild dogs and lions in Kenya and Botswana to leopards and hyenas in Namibia. His work has long focused on finding ways for people and predators to coexist. He is the founder of CLAWS , an organization based in Botswana that's working at the intersection of cutting-edge wildlife research and community driven conservation. Since its start in 2014 and official launch as an NGO in 2020, CLAWS has been pioneering science-based, tech-forward strategies to reduce conflict between people and carnivores. By collaborating closely with local communities, especially traditional cattle herders, CLAWS supports both species conservation and rural livelihoods—making coexistence not just possible, but sustainable.…
Favole della buonanotte per manager
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Dagli autori di Buzzword - diamo voce ai contenuti, il podcast nel quale la morale delle favole classiche viene reinterpretata in ottica business. Il podcast della buonanotte da ascoltare rigorosamente prima di andare di dormire. $ogni d'oro.
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Favole della buonanotte per manager

C’era una volta, su una collina maestosa, un castello con grandi mura e torri d’avorio. I suoi abitanti erano manager di un regno florido, ognuno maestro nel proprio campo: il Custode delle Finanze, il Signore delle Idee, e la Stratega dei Territori. Collaboravano incessantemente per rendere il regno prospero. Un giorno, un vento misterioso iniziò a soffiare attorno al castello, portando con sé voci e consigli. "C'è un potenziale non sfruttato oltre le mura!" sussurrava il vento. Alcuni manager, però, lo ignorarono. "È solo aria," disse il Custode delle Finanze. "Sappiamo già abbastanza," aggiunse il Signore delle Idee. Ma la Stratega, con il suo sguardo attento, osservò il vento. "Porta con sé un'opportunità. E se ascoltassimo invece di respingere?" Propose allora di aprire una piccola finestra nelle mura, da cui il vento potesse entrare senza turbare l’equilibrio del castello. Presto il vento portò storie di terre lontane, nuove tecnologie, e modi più agili di costruire ponti con altri regni. Fu così che il castello non solo prosperò, ma divenne il cuore pulsante di una rete di alleanze. La sera, mentre il vento si calmava, i manager si radunarono sotto le stelle. Il Custode delle Finanze alzò un calice. "Abbiamo imparato una lezione importante: non si cresce chiudendosi." E così, il castello restò saldo, ma non immobile, ricordando ogni giorno che il cambiamento è il vento che fa muovere le vele. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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C’era una volta un’aquila reale che governava un piccolo regno nel cielo, famoso per la qualità dei suoi nidi, richiesti da tutti gli uccelli della valle. Per costruire i migliori nidi, l’aquila si avvaleva dell’aiuto di due collaboratori: un gatto, che raccoglieva il muschio più morbido, e un asino, che trasportava i rami più robusti dalle montagne. Un giorno, l’aquila decise che doveva aumentare la produzione per soddisfare la crescente domanda. Convocò il gatto e l’asino e disse loro: "Dovrete lavorare più velocemente. I clienti vogliono i nidi prima del tempo e con meno risorse. Confido in voi!" Il gatto si mise a correre per trovare muschio, ma presto si ferì le zampe, spingendosi troppo lontano. L’asino, sotto il peso dei rami, cominciò a rallentare, stanco e demotivato. I materiali che portavano erano di qualità sempre più bassa, e i nidi dell’aquila iniziarono a perdere valore. Gli uccelli clienti si lamentavano: "I tuoi nidi non sono più comodi né sicuri!" Capendo l’errore, l’aquila volò dal gatto e dall’asino e chiese scusa. "Ho pensato solo alla quantità, dimenticando quanto siete essenziali. Senza di voi, non posso offrire ai miei clienti il meglio." Da quel giorno, l’aquila ascoltò i loro bisogni: il gatto ricevette più tempo per trovare muschio senza affaticarsi, e l’asino lavorò con carichi più leggeri e pause regolari. Presto i nidi tornarono ad essere i migliori della valle, e i clienti furono felici. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Un corvo aveva trovato sul davanzale della finestra un bel pezzo di formaggio: era proprio la sua passione e volò sul ramo di un albero per mangiarselo in santa pace. Ed ecco passare di là una volpe furbacchiona, che al primo colpo d'occhio notò quel magnifico formaggio giallo. Subito pensò come rubarglielo. "Salire sull'albero non posso" si disse la volpe, "perché lui volerebbe via immediatamente, ed io non ho le ali… Qui bisogna giocare d'astuzia!".- Che belle penne nere hai! - esclamò allora abbastanza forte per farsi sentire dal corvo; - se la tua voce è bella come le tue penne, tu certo sei il re degli uccelli! Fammela sentire, ti prego! Quel vanitoso del Corvo, sentendosi lodare, non resistette alla tentazione di far udire il suo brutto crà crà!, ma, appena aprì il becco, il pezzo di formaggio gli cadde e la volpe fu ben lesta ad afferrarlo e a scappare, soggiungendo: "Se poi, caro il mio corvo, tu avessi anche il cervello, non ti mancherebbe proprio altro, per diventare re." Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Vi era in Cina un uomo di nome Ye con l’ossessione per i draghi. Ne adorava la forma, lo sguardo. Rimaneva estasiato nel vedere le raffigurazioni che ritraevano queste incredibili creature mentre sputavano fuoco dalla bocca o sottomettevano tutti i nemici che affrontavano.La sua ammirazione verso i draghi era tale che conosceva ogni leggenda su di loro. Aveva perfino fatto dipingere giganteschi draghi sulle pareti e sui tetti della propria dimora. Un vero e proprio tempio dedicato ai draghi. Una notte da una delle finestre della sua casa fece capolino la testa di un drago. Senza dare a Ye nemmeno il tempo di reagire, cominciò a sputare fuoco dalle fauci costringendo l’uomo a correre e gridare per tutta la casa. Questi fuggì, completamente sotto shock per lo spavento. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Si racconta che in un antico regno viveva un uomo ricco e potente che amava i gabbiani. Tutte le mattine si alzava e guardava il mare, verso cui il suo palazzo si affacciava. Restava lì per ore, estasiato, a contemplare quegli uccelli bianchi che tanto lo meravigliavano. Un giorno trovò un gabbiano sulla terrazza. Commosso, si avvicinò con cautela all’uccello accorgendosi che era ferito. Con tutta la dolcezza possibile, lo prese tra le braccia e ordinò ai suoi medici di curarlo. Per fortuna, la ferita non era troppo profonda e il gabbiano guarì in fretta. Estasiato dall’animale, l’uomo decise di tenerlo con sé. Fece preparare per lui le migliori pietanze…fagiano, carni esotiche, frutti deliziosi e prelibatezze di ogni tipo. Eppure, il gabbiano non mangiava nulla. L’uomo provò a convincerlo a mangiare, senza riuscirvi. Passarono così tre giorni, poi il volatile morì. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Una volpe incontrò una tigre nella foresta. La tigre tirò fuori gli artigli e scoprì le zanne e stava per divorarla ma la volpe, senza scomporsi, le disse: «Mia cara, tu pensi di essere l’unico animale spaventoso in questa foresta, ma ti sbagli: il mio coraggio non ha nulla da invidiare al tuo.» La tigre scoppiò a ridere. «Davvero?» «Certo che sì. Permettimi di dimostrartelo» continuò la volpe. «Faremo una passeggiata insieme; io camminerò davanti e tu dietro, in modo che gli altri animali vedano me per prima. Se scapperanno terrorizzati alla mia vista, avrai la conferma che anche io faccio paura, proprio come te. Altrimenti, potrai mangiarmi.» La tigre accettò la sfida e uscirono dalla foresta. Ogni volta che la volpe incontrava un altro animale quello, vedendo la tigre dietro di lei, scappava terrorizzato. «Cosa ti avevo detto? Dopo avermi visto sono fuggiti tutti a gambe levate.» Senza dire una parola la tigre corse via e non tornò mai più dalla volpe. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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C’era una volta, in un regno fatato, un uomo con un’insaziabile sete di oro. L’uomo sapeva che i commercianti del posto riempivano i bancali del mercato con le loro bellissime figure in oro. L’uomo studiò un piano per appropriarsi di una di quelle bellissime figure dorate che risplendevano sotto la luce del sole. Un giorno, quindi, si vestì con i suoi abiti migliori. Si recò al mercato fingendo di osservare i pezzi d’oro e, senza pensarci due volte, ne prese uno e fuggì. Non riuscì a fare molta strada prima di essere catturato.Le guardie gli chiesero come gli fosse venuto in mente di rubare dell’oro in quel modo, alla piena luce del giorno e con centinaia di testimoni. L’uomo rispose che la sua sete d’oro lo aveva accecato. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Un uomo aveva un albero secco che non decise di buttare via. "Tenere un albero secco porta sfortuna", disse il suo vicino non senza malizia. L'uomo guidato dall'avvertimento tagliò l'albero e proprio quando l'aveva abbattuto, il vicino venne a chiedere legna per il fuoco. "Voleva la legna da ardere! É per questo che mi ha chiesto di abbattere il mio albero" Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Un cavallino viveva nella stalla con la madre e non era mai uscito di casa, né si era mai allontanato dal suo fianco protettivo. Un giorno la madre gli disse: "E' ora che tu esca e che impari a fare piccole commissioni per me. Porta questo sacchetto di grano al mulino!" Con il sacco sulla groppa, contento di rendersi utile, il puledro si mise a galoppare verso il mulino. Ma dopo un po' incontrò sul suo cammino un fiume gonfio d'acqua che fluiva gorgogliando. "Che cosa devo fare? Potrò attraversare?" Si fermò incerto sulla riva. Non sapeva a chi chiedere consiglio. Si guardò intorno e vide un vecchio bue che brucava lì accanto.Il cavallino si avvicinò e gli chiese: "Zio, posso attraversare il fiume?" "Certo, l'acqua non è profonda, mi arriva appena a ginocchio, vai tranquillo". Il cavallino si mise a galoppare verso il fiume, ma quando stava proprio sulla riva in procinto di attraversare, uno scoiattolo gli si avvicinò saltellando e gli disse tutto agitato: "Non passare, non passare! È pericoloso, rischi di annegare!" "Ma il fiume è così profondo?" Chiese il cavallino confuso. "Certo, un amico ieri è annegato" raccontò lo scoiattolo con voce mesta. Il cavallino non sapeva più a chi credere e decise di tornare a casa per chiedere consiglio alla madre. "Sono tornato perché l'acqua è molto profonda" disse imbarazzato "non posso attraversare il fiume". "Sei sicuro? Io penso invece che l'acqua sia poco profonda"replicò la madre. "E' quello che mi ha detto il vecchio bue, ma lo scoiattolo insiste nel dire che il fiume è pericoloso e che ieri è annegato un suo amico". "Allora l'acqua è profonda o poco profonda? Prova a pensarci con la tua testa". "Veramente non ci ho pensato". "Figlio mio, non devi ascoltare i consigli senza riflettere con la tua testa. Puoi arrivarci da solo. Il bue è grande e grosso e pensa naturalmente che il fiume sia poco profondo, mentre lo scoiattolo è così piccolo che può annegare anche in una pozzanghera e pensa che sia molto profondo". Dopo aver ascoltato le parole della madre, il cavallino si mise a galoppare verso il fiume sicuro di sé. Quando lo scoiattolo lo vide con le zampe ormai dentro il fiume gli gridò: "Allora hai deciso di annegare?" "Voglio provare ad attraversare". E il cavallino scoprì che l'acqua del fiume non era né poco profonda come aveva detto il bue, né troppo profonda come aveva detto lo scoiattolo. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Dopo una lunga e coraggiosa vita, un valoroso samurai giunse nell'aldilà e fu destinato al paradiso. Era un tipo pieno di curiosità e chiese di poter dare prima un'occhiata anche all'inferno. Un angelo lo accontentò. Si trovò in un vastissimo salone che aveva al centro una tavola imbandita con piatti colmi di pietanze succulente e di golosità inimmaginabili. Ma i commensali, che sedevano tutt'intorno, erano smunti, pallidi, lividi e scheletriti da far pietà. "Com'è possibile?" chiese il samurai alla sua guida. "Con tutto quel ben di Dio davanti!" "Ci sono posate per mangiare, solo che sono lunghe più di un metro e devono essere rigorosamente impugnate all'estremità. Solo così possono portarsi il cibo alla bocca" Il coraggioso samurai rabbrividì. Era terribile la punizione di quei poveretti che, per quanti sforzi facessero, non riuscivano a mettersi neppure una briciola sotto ai denti. Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso. Qui lo attendeva una sorpresa.Il paradiso era un salone assolutamente identico all’inferno! Dentro l’immenso salone c’era un’infinita tavolata di gente seduta davanti ad un’identica sfilata di piatti deliziosi. Non solo: tutti i commensali erano muniti degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, da impugnare all’estremità per portarsi il cibo alla bocca. C’era una sola differenza: qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, sprizzante di gioia. “Ma com’è possibile?”, chiese stupito il coraggioso samurai. L’angelo sorrise: “All’inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo e portarlo alla propria bocca, perché così si sono sempre comportati nella loro vita. Qui al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino”. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Un giorno, un monaco decise di meditare da solo, lontano dal suo monastero. Portò la sua barca in mezzo al lago, la ormeggiò lì, chiuse gli occhi e iniziò a meditare in mezzo alle acque cristalline. Dopo alcune ore di silenzio indisturbato, una barca urtò quella del monaco. Con gli occhi ancora chiusi, sentì la sua rabbia alzarsi e, quando gli aprì, era già pronto a inveire e a urlare al barcaiolo che aveva disturbato così distrattamente la sua meditazione. Ma quando aprì gli occhi, fu sorpreso di scoprire che era stata una barca vuota a colpire la sua. Probabilmente si era liberata e galleggiava in mezzo al lago. In quel momento, il monaco ebbe una grande realizzazione. Capì che la rabbia era dentro di lui; aveva semplicemente bisogno del colpo di un oggetto esterno per provocarla. Da quel momento in poi, ogni volta che incontrava qualcuno che lo irritava o li provocava rabbia, ricordava a se stesso che l’altra persona era semplicemente una barca vuota, la rabbia era dentro di lui. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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C’era una volta un vecchio saggio seduto ai bordi di un’oasi all’entrata di una città del Medio Oriente. Un giovane si avvicinò e gli domandò: “Non sono mai venuto da queste parti. Come sono gli abitanti di questa città?” L’uomo rispose a sua volta con una domanda: “Come erano gli abitanti della città da cui venivi?” “Egoisti e cattivi. Per questo sono stato contento di partire di là”. “Così sono gli abitanti di questa città!”, gli rispose il vecchio saggio. Poco dopo, un altro giovane si avvicinò all’uomo e gli pose la stessa domanda: “Sono appena arrivato in questo paese. Come sono gli abitanti di questa città?” L’uomo rispose di nuovo con la stessa domanda: “Com’erano gli abitanti della città da cui vieni?”. “Erano buoni, generosi, ospitali, onesti. Avevo tanti amici e ho fatto molta fatica a lasciarli!”. “Anche gli abitanti di questa città sono così!”, rispose il vecchio saggio. Un mercante che aveva portato i suoi cammelli all’abbeveraggio aveva udito le conversazioni e quando il secondo giovane si allontanò si rivolse al vecchio in tono di rimprovero: “Come puoi dare due risposte completamente differenti alla stessa domanda posta da due persone? “Figlio mio”, rispose il saggio, “ciascuno porta nel suo cuore ciò che è. Chi non ha trovato niente di buono in passato, non troverà niente di buono neanche qui. Al contrario, colui che aveva degli amici leali nell’altra città,troverà anche qui degli amici leali e fedeli. Perché, vedi, ogni essere umano è portato a vedere negli altri quello che è nel suo cuore. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Buddha stava insegnando ad un gruppo di discepoli quando un uomo gli si avvicinò e lo insultò, con l’intenzione di aggredirlo. Di fronte a tutti Buddha reagì con assoluta tranquillità, rimanendo fermo ed in silenzio. Quando l’uomo se ne andò uno dei discepoli, indignato da questo comportamento, chiese a Buddha perché avesse permesso a quello straniero di maltrattarlo in quel modo. Buddha rispose serenamente: «Se io ti regalo un cavallo e tu non lo accetti, di chi è il cavallo? ». L’alunno, dopo aver tentennato per un istante, disse: «Se io non lo accettassi, il cavallo continuerebbe ad essere vostro, maestro». Buddha annuì e gli spiegò che, nonostante alcune persone decidano di perdere il loro tempo insultando, noi possiamo scegliere di accettare tali parole o meno proprio come faremmo con un regalo qualsiasi. «Se lo prendi, lo accetti, altrimenti colui che insulta rimane con l’insulto tra le mani». Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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"Un re ricevette in regalo due piccoli falchi che consegnò a un maestro falconiere per la loro formazione. Dopo alcuni mesi, l’istruttore avvisò il re che uno dei falchi era stato educato in maniera perfetta, ma non sapeva cosa stesse accadendo all’altro: da quando era arrivato alla dimora reale, il falco non si era ancora mosso dal ramo. Furono convocati dal re, guaritori, maghi, sacerdoti, ma nessuno di riuscì a far prendere il volo a quel piccolo falco. Una situazione apparentemente inusuale che magicamente migliorò quando, la mattina seguente, il piccolo falco venne avvistato librarsi nel cielo blu. – Portatemi il responsabile di questo miracolo – ordinò il sovrano. Davanti al re comparve un semplice contadino, una persone dalle fattezze innocenti che tuttavia sembrava mostrare molta saggezza. Incuriosito il re chiese: – Come sei riuscito a far volare il falco? Sei per caso un mago? – Non è stato difficile mio signore - spiegò il contadino – Ho semplicemente tagliato il ramo su cui era poggiato il piccolo falco. Solo allora l’uccello si è reso conto che aveva le ali." Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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“Sono venuto qui, maestro, perché mi sento così inutile che non ho voglia di fare nulla. Mi dicono che sono un inetto, che non faccio bene niente, che sono maldestro e un po’ tonto. Come posso migliorare? Che cosa posso fare perché mi apprezzino di più?”. Il maestro gli rispose senza guardarlo: “Mi dispiace, ragazzo. Non ti posso aiutare perché prima ho un problema da risolvere. Dopo, magari…”. E dopo una pausa aggiunse: “Ma se tu mi aiutassi, magari potrei risolvere il mio problema più in fretta e dopo aiutare te”. “Con… piacere, maestro” disse il giovane esitante, sentendosi di nuovo sminuito visto che la soluzione del suo problema era stata rimandata per l’ennesima volta. “Bene” continuò il maestro. Si tolse un anello che portava al mignolo della mano sinistra e, porgendolo al ragazzo, aggiunse: “Prendi il cavallo che c’è là fuori e va’ al mercato. Ho bisogno di vendere questo anello perché devo pagare un debito. Vorrei ricavarne una bella sommetta, per cui non accettare meno di una moneta d’oro. Va’ e ritorna con la moneta d’oro il più presto possibile.” Il giovane prese l’anello e partì. Appena fu giunto al mercato iniziò a offrire l’anello ai mercanti, che lo guardavano con un certo interesse finché il giovane diceva il prezzo. Quando il giovane menzionava la moneta d’oro, alcuni si mettevano a ridere, altri giravano la faccia dall’altra parte e soltanto un vecchio gentile si prese la briga di spiegargli che una moneta d’oro era troppo preziosa in cambio di un anello. Pur di aiutarlo, qualcuno gli offrì una moneta d’argento e un recipiente di rame, ma il giovane aveva istruzioni di non accettare meno di una moneta d’oro e rifiutò l’offerta. Dopo avere offerto il gioiello a tutte le persone che incrociava al mercato – e saranno state più di cento- rimontò a cavallo demoralizzato per il fallimento e intraprese la via del ritorno. Quanto avrebbe desiderato avere una moneta d’oro per regalarla al maestro e liberarlo dalle sue preoccupazioni! Così finalmente avrebbe ottenuto il suo consiglio e l’aiuto. Entrò nella sua stanza. “Maestro” disse “mi dispiace. Non è possibile ricavare quello che chiedi. Magari sarei riuscito a ottenere due o tre monete d’argento, ma credo di non poter ingannare nessuno riguardo il vero valore dell’anello.” “Quello che hai detto è molto importante, giovane amico” rispose il maestro sorridendo. “Prima dobbiamo conoscere il vero valore dell’anello. Rimonta a cavallo e vai dal gioielliere. Chi lo può sapere meglio di lui? Digli che vorresti vendere l’anello e chiedigli quanto ti darebbe. Ma non importa quello che ti offre: non glielo vendere. E ritorna qui con il mio anello.” Il giovane riprese di nuovo a cavalcare. Il gioielliere esaminò l’anello alla luce della lanterna, lo guardò con la lente, lo soppesò e disse al ragazzo: “Dì al maestro, ragazzo, che se vuole vendere oggi stesso il suo anello, non posso dargli più di cinquantotto monete d’oro”. “Cinquantotto monete?” esclamò il giovane. “Sì” rispose il gioielliere. “Lo so che avendo più tempo a disposizione potremmo ricavare circa settanta monete d’oro, ma se ha urgenza di vendere…” Il giovane si precipitò dal maestro tutto emozionato a raccontargli l’accaduto. “Siediti” disse il maestro dopo averlo ascoltato. “Tu sei come questo anello: un gioiello unico e prezioso. E come tale puoi essere valutato soltanto da un vero esperto. Perché pretendi che chiunque sia in grado di scoprire il tuo vero valore?” E così dicendo si infilò di nuovo l’anello al mignolo della mano sinistra. “Tu sei come questo anello: un gioiello unico e prezioso. E come tale puoi essere valutato soltanto da un vero esperto. Perché pretendi che chiunque sia in grado di scoprire il tuo vero valore?” E così dicendo si infilò di nuovo l’anello al mignolo della mano sinistra. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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"Nasrudin stava attraversando il suo villaggio cavalcando l’asino al contrario. Naturalmente, tutti quelli che lo vedevano scoppiavano a ridere e lo sbeffeggiavano. Alla fine, gli fanno notare: “Stai montando l’asino al contrario”. “E non vi passa nemmeno per la testa, – fu la risposta – che potrei essere io nella direzione giusta, e l’asino al contrario?" Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Un topo, guardando da un buco che c’era nella parete, vide un contadino e sua moglie che stavano aprendo un pacchetto. Pensò a cosa potesse contenere e restò terrorizzato quando vide che dentro il pacchetto c’era una trappola per topi. Corse subito nel cortile della fattoria per avvisare tutti: “C’è una trappola per topi in casa, c’è una trappola per topi in casa!” La gallina che stava raspando in cerca di cibo, alzò la testa e disse: “Scusi, signor topo, io capisco che è un grande problema per voi topi, ma a me che sono una gallina non dovrebbe succedere niente, quindi le chiedo di non importunarmi.” Il topo, tutto preoccupato, andò dalla pecora e le gridò: “C’è una trappola per topi in casa, una trappola!!!” “Scusi, signor topo, – rispose la pecora – non c’è niente che io possa fare, mi resta solamente da pregare per lei. Stia tranquillo, la ricorderò nelle mie preghiere.” Il topo, allora, andò dalla mucca, e questa gli disse: “Per caso, sono in pericolo? Penso proprio di no!” Allora il topo, preoccupato ed abbattuto, ritornò in casa pensando al modo di difendersi da quella trappola. Quella notte si sentì un grande fracasso, come quello di una trappola che scatta e afferra la sua vittima. La moglie del contadino corse per vedere cosa fosse successo, e nell’oscurità vide che la trappola aveva afferrato per la coda un grosso serpente. Il serpente velenoso, molto velocemente, morse la donna. Subito il contadino, la trasportò all’ospedale per le prime cure: siccome la donna aveva la febbre molto alta le consigliarono una buona zuppa di brodo. Il marito allora afferrò un coltello e andò a prendere l’ingrediente principale: la gallina. Ma la malattia durò parecchi giorni e molti parenti andavano a far visita alla donna. Il contadino, per dar loro da mangiare, fu costretto ad uccidere la pecora. La donna non migliorò e rimase in ospedale più tempo del previsto, costringendo il marito a vendere la mucca al macellaio per poter far fronte a tutte le spese della malattia della moglie… Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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"Un maestro zen vide uno scorpione annegare e decise di tirarlo fuori dall’acqua. Quando lo fece, lo scorpione lo punse. Per effetto del dolore, lasciò l’animale che di nuovo cadde nell’acqua in procinto di annegare. Il maestro tentò di tirarlo fuori nuovamente e l’animale lo punse ancora. Un giovane discepolo che era lì gli si avvicinò e gli disse: ”Mi scusi maestro, ma perché continuate? Non capite che ogni volta che provate a tirarlo fuori dall’acqua vi punge?” Il maestro gli rispose: ”La natura dello scorpione è di pungere e questo non cambierà la mia che è di aiutare.” Quindi, con l’aiuto di una foglia, tirò fuori lo scorpione dall’acqua gli salvò la vita poi, rivolgendosi al suo giovane discepolo, continuò: “Non cambiare la tua natura se qualcuno ti fa male, prendi solo delle precauzioni, poiché gli uomini sono quasi sempre ingrati del beneficio che gli stai facendo. Ma questo non è un motivo per smettere di fare del bene, di abbandonare l’amore che vive in te. Gli uni perseguono la felicità, gli altri la creano. Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione. Perché la tua coscienza è quello che sei, e la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. Quando la vita ti presenta mille ragioni per piangere, mostrale che hai mille ragioni per sorridere.” Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Favole della buonanotte per manager

Un giorno un re radunò un certo numero di ciechi che non avevano mai fatto esperienza di un elefante e volle vedere cosa ne dicevano. Uno toccando una gamba disse: “L’elefante è simile a un albero”. Un altro toccando una zanna disse: “L’elefante è simile a un bastone”. Uno toccando la proboscide disse: “L’elefante è simile a un serpente”. Il successivo toccando il ventre disse: “L’elefante è simile a un muro”. Uno toccandogli la coda disse: “L’elefante è simile a una corda”. E si misero tutti a discutere gli uni contro gli altri, ciascuno convinto della propria opinione. Il re li osservava divertito e disse: "E’ indiscusso che l’elefante è simile solo all’elefante. Ma costoro per colpa delle loro errate percezioni non abbandonano i loro errori." Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
“Se qualcuno vi si avvicina con un dono e voi non lo accettate, a chi appartiene il dono?”, domandò il samurai. “A chi ha tentato di regalarlo”, rispose uno dei discepoli. “Lo stesso vale per l’invidia, la rabbia e gli insulti”, disse il maestro: “Quando non sono accettati, continuano ad appartenere a chi li porta con sé.” Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Favole della buonanotte per manager

Un antichissimo racconto Cinese taoista narra di un contadino che viveva in un povero villaggio di campagna. Egli era considerato molto ricco perché possedeva un cavallo per arare la terra e per trasportare oggetti. Un giorno il cavallo scappò e tutti i vicini esclamarono: “Che disgrazia!”, ma il contadino disse semplicemente: “Forse”. Alcuni giorni dopo il cavallo ritornò, portandosene dietro altri due e tutti i vicini si rallegrarono della buona fortuna del contadino, ma egli disse semplicemente: “Forse”. Il giorno seguente, il figlio del contadino cercò di salire in groppa a uno dei due cavalli selvaggi; il cavallo lo fece cadere e il ragazzo si ruppe una gamba. Tutti i vicini manifestarono nuovamente al contadino il loro dispiacere per la disgrazia che gli era toccata, ma nuovamente il contadino disse: “Forse”. La settimana successiva, vennero al villaggio dei funzionari governativi in cerca di uomini da mandare sotto le armi. Costoro scartarono il figlio del contadino, perché aveva una gamba rotta, quando i vicini si rallegrarono della sua fortuna, il contadino disse: “Forse”. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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C’era una volta un contadino che aveva due figlie. Quando furono grandi abbastanza, le diede in mogli a un ortolano e ad un vasaio del paese. Trascorse del tempo e un giorno il contadino decise di andare a trovare le due figlie, per sapere come stavano coi nuovi mariti. La più piccola delle due, quella che era andata in sposa all’ortolano, era in ottima forma. “Papà”, disse, “sto benissimo. Mio marito è dolce e premuroso e il cibo non manca mai dalla tavola. Però, se posso, ti chiederò un piccolo favore”. “Qualsiasi cosa”, la accontentò il padre. “Chiedi agli che facciano piovere”. “Un acquazzone? E perché mai?” domandò il contadino incuriosito. “Guarda quei campi: li abbiamo appena seminati. Con un po’ di pioggia le piantine crescerebbero a meraviglia; ma se arrivasse la siccità, morirebbero tutte”. Il padre salutò la figlia e le promise che avrebbe chiesto agli dei di mandare un acquazzone, poi proseguì lungo la strada che portava dalla più grande, quella che era andata in sposa al vasaio. “Papà”, gli disse la figlia maggiore, “sto benissimo. Mio marito è un vero galantuomo e facciamo ottimi affari vendendo vasi. Però, se posso, ti chiederò un piccolo favore”. “Qualsiasi cosa” la accontentò il padre. “Chiedi agli dei di far splendere il Sole”. “Il Sole? E perché mai?” domandò il contadino preoccupato. “Guarda quei vasi in giardino: mio marito li ha appena terminati e l’argilla è ancora fresca. Se il Sole splenderà, seccheranno e li venderemo, ma se scoppiasse il temporale, la pioggia li deformerà e sarà un bel guaio per noi due”. “Perbacco” sospirò il contadino, tornando a casa. “Una vuole il Sole e l’altra la pioggia. Cosa dovrei chiedere agli dei?” E così chiese un po’ di Sole e un po’ di pioggia, per non scontentare nessuna delle due. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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A un taglialegna cadde la scure nel fiume presso cui stava lavorando. Non sapendo cosa fare, si sedette sulla sponda del fiume e pianse. Quando Ermes lo venne a sapere, si impietosì, si tuffò nel fiume e portò su una scure d'oro, chiedendogli se era quella che aveva perso. L'uomo rispose di no, ed Ermes, tuffatosi di nuovo, ne portò su una d'argento; poiché l'uomo dichiarava che non era la sua, Ermes si tuffò ancora e portò fuori la sua. Allora il taglialegna disse che si trattava di quella che aveva perso, ed Ermes, soddisfatto della sua onestà, glie le diede tutte e tre. Tornato tra gli amici, il boscaiolo racconto dell'accaduto, ma uno di essi pensò di poterne ricavare un uguale profitto; andò al fiume, gettò nell'acqua la sua scure e pianse. Anche a lui comparve Ermes e, chiestogli del motivo del suo pianto, si tuffò, portò su una scure d'oro e gli chiese se era la sua: "Sì, certo, è quella!" rispose esultante. Il dio, indignato di tanta sfacciataggine, non solo si tenne la scure d'oro, ma non gli riportò nemmeno la sua. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Una donnola aveva preso un gallo e cercava un pretesto plausibile per mangiarlo. Cominciò allora ad accusarlo di essere molesto agli uomini, perché cantando non li lasciava dormire. Ma il gallo si difendeva affermando che lo faceva nel loro interesse, affinché si svegliassero per attendere alle faccende quotidiane. E lo accusava di violare le leggi di natura, accoppiandosi con sua madre e le sue sorelle. Ma egli asseriva che anche questo lo faceva nell'interesse del padrone, perché così le galline facevano molte uova. Allora la donnola esclamò: "Sì, certo, sai trovare delle belle giustificazioni. Ma io non voglio per questo rimanere a bocca asciutta!" E se lo divorò. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Un tempo, quella che oggi è la formica era un uomo che faceva il contadino e, non contento del frutto del suo lavoro, guardava con invidia quello degli altri e continuava a rubare il raccolto dei vicini. Sdegnato della sua avidità, Zeus lo trasformò in quell'insetto che noi oggi chiamiamo formica; ma esso non mutò le sue abitudini, perché gira ancora nei campi, raccoglie il frutto del lavoro altrui e lo mette in serbo per sé. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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C’era una volta uno stagno pieno di rane che facevano quel che volevano: saltavano di qua e di là, oziavano e gracidavano dalla mattina alla sera. Un giorno, decisero di chiedere a Zeus un sovrano che insegnasse loro a vivere rispettando le regole e la disciplina. Zeus, divertito da questa richiesta, getto nello stagno un travicello di legno. Il travicello cadde in acqua con un gran tonfo: le rane, spaventate, si rintanarono nel fango sul fondo dello stagno e per un po’ non uscirono. Poi, vedendo che il travicello di legno galleggiava immobile sulla superficie dello stagno, andarono a vederlo più da vicino. Cominciarono a toccarlo, poi a saltarci sopra: il travicello non si muoveva e non diceva una parola. Presto, le rane tornarono alla vita sregolata e allegra di prima, ignorando il loro re. Dopo qualche tempo, le rane tornarono da Zeus e gli chiesero un nuovo re: il re che ci hai mandato è una nullità; noi vogliamo un sovrano che ci faccia rispettare le sue regole”. A questo punto, Zeus gettò nello stagno un serpente, che cominciò a divorare tutte le rane che trovava. Per la paura, le rane smisero di gracidare e cominciarono a vivere nascoste tra le canne o nel fango. Le rane superstiti tornarono sull’Olimpo, supplicando Zeus di riprendersi quel serpente malvagio. Ma il capo degli dei disse loro: “Vi avevo mandato un buon re e voi l’avete rifiutato. Adesso, tenetevi quello malvagio”. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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C'era una volta, un commerciante che, dopo una vita trascorsa nel commercio, aveva messo da parte un'enorme ricchezza. L'uomo però, sperperò in breve tempo i tanti guadagni vivendo nel più grande sfarzo, spendendo per bere e per il gioco d'azzardo. Quest'uomo aveva due figli. Quando questi furono cresciuti e iniziarono a guadagnare tanto di che vivere, si adirarono profondamente col padre che aveva scialacquato tutti i suoi beni e risparmi. Nonostante l'uomo fosse ormai anziano e non godesse di buona salute, non riceveva nessun aiuto dai suoi due figli. Un giorno allora l'uomo, disperato, andò da un suo vecchio caro amico sperando nell'utilità di un suo consiglio. Appena l'uomo spiegò all'amico come i suoi figli non l'amassero e come gli facessero mancare ogni tipo di sostegno, l'amico gli rispose: "Non preoccuparti, caro amico. Ecco cosa devi dire ai tuoi figli: Una volta ho prestato ad un amico una grossa somma di denaro e ora egli me la restituirà". L'uomo, ampiamente soddisfatto, ringraziò e tornò sereno verso casa. Qualche giorno dopo, come d'accordo, l'amico venne a trovarlo portando con sé una grossa e pesante cassapanca. Entrando disse: "Che Dio accresca le tue ricchezze! E' passato tanto tempo, ma finalmente eccoti indietro il denaro che mi avevi prestato!". L'uomo allora mostrò davanti ai figli grande entusiasmo e con felicità disse: "Cari figli, il denaro che il mio amico mi sta restituendo sarà vostro, lo lascio in eredità a voi! Un terzo del denaro sarà distribuito ai poveri, tutto il rimanente lo dividerete voi due! Io controllerò solo che nulla vada perduto". Da allora in poi l'uomo fece costante guardia alla cassapanca. Se si doveva assentare un attimo, chiudeva accuratamente la porta della stanza a chiave. I suoi due figli, finalmente, non gli facevano più mancare nulla ed esaudirono ogni suo desiderio sino alla sua morte. L'uomo gioiva di aver finalmente rieducato i suoi figli al bene. Quando l'uomo morì, i figli poterono finalmente aprire la cassapanca ma ebbero una grossa delusione: la cassapanca era colma solo di sassi! Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Un ragno, dopo essere stato per molti giorni ad osservare il movimento degli insetti, si accorse che le mosche accorrevano specialmente verso un grappolo d'uva dagli acini grossi e dolcissimi. - Ho capito disse fra sé. Si arrampicò, dunque, in cima alla vite, e di lassù, con un filo sottile, si calò fino al grappolo installandosi in una celletta nascosta fra gli acini. Da quel nascondiglio incominciò ad assaltare, come un ladrone, le povere mosche che cercavano il cibo; e ne uccise molte, perché nessuna di loro sospettava la sua presenza. Ma intanto venne il tempo della vendemmia. Il contadino arrivò nel campo colse anche quel grappolo, e lo buttò nella bigoncia, dove fu subito pigiato insieme agli altri grappoli. L'uva, così, fu il fatale tranello per il ragno ingannatore, che morì insieme alle mosche ingannate. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Un portatore d’acqua, in India, aveva due grandi vasi, ciascuno sospeso alle estremità di un palo che portava sulle spalle. Uno dei vasi aveva una crepa, mentre l’altro vaso era perfetto. Alla fine della lunga camminata che l’uomo faceva dal ruscello verso casa, il vaso integro arrivava colmo di tutta l’acqua raccolta, mentre quello crepato ne conteneva ormai più poca. Questo andò avanti per anni. Naturalmente, il vaso perfetto era ideale per il compito per cui era stato costruito e orgoglioso dei propri risultati; viceversa, il povero vaso crepato si vergognava del proprio difetto, e si sentiva un miserabile fallito perché era in grado di compiere solo parte del suo compito, così un giorno decise di parlare al portatore d’acqua dicendogli: “Mi vergogno di me stesso, e voglio scusarmi con te. Sono stato in grado di fornire solo la metà del mio carico, perché a causa di questa crepa nel mio fianco tutta l’acqua se ne esce durante tutta la strada fino a casa tua. A causa dei miei difetti, non ottieni pieno valore dai tuoi sforzi “. Il portatore d’acqua disse allora al vaso: “Hai notato che c’erano solo fiori dalla tua parte del sentiero, ma non dalla parte dell’altro vaso? Ho sempre saputo del tuo difetto, e così ho piantato semi di fiori lungo il sentiero dal tuo lato e, ogni giorno, mentre tornavamo, tu li annaffiavi. Per anni ho potuto raccogliere quei bei fiori per decorare la mia tavola e, senza il tuo essere semplicemente come sei, non ci sarebbero quelle bellezze ad abbellire la mia casa." Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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Un’aquila inseguiva una lepre, la quale in mancanza d’altri protettori rivolse le sue suppliche al solo essere che il caso le pose sott’occhio: uno scarabeo. Questo le fece animo e, quando vide avvicinarsi l’aquila, cominciò a pregarla di non portargli via la sua protetta. Ma quella, piena di disprezzo per il minuscolo insetto, si divorò la lepre sotto i suoi occhi. Da allora lo scarabeo, tenace nel suo rancore, non perdette più di vista i nidi dell’aquila: appena essa deponeva le uova, saliva su a volo, le faceva rotolare e le rompeva; fino al giorno in cui, cacciata da ogni parte, l’aquila che era l’uccello sacro a Zeus, si rifugiò presso dì lui e lo scongiurò di trovarle un luogo sicuro per covare. Zeus le concedette di deporre le uova nel suo proprio grembo. Ma quando lo Scarabeo se ne avvide, fece una pallottola di sterco, si levò a volo e, giunto sopra il grembo del dio, ve la lasciò cadere. Zeus, per scuotersi di dosso lo sterco, si alzò e, senz’avvedersene, gettò a terra le Uova. Da allora, dicono che nella stagione in cui compaiono gli scarabei, le aquile non covano. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/favole-della-buonanotte-per-manager--2986800/support .…
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